Il processo creativo

13 marzo 2012

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Il processo creativo
13 marzo 2012

Quando esco per realizzare delle immagini, raramente (quasi mai) ho un'idea precisa di quello che riuscirò ad ottenere. Naturalmente è scontata e necessaria una preparazione intesa come scelta dei tempi, del luogo, dell'attrezzatura (quali lenti - quale treppiede - quale vestiario - ecc.): in vari modi è possibile pianificare un'uscita fotografica al fine di trovarsi il più possibile "al posto giusto al momento giusto", ovvero in una situazione che si presti per un certo stile delle immagini. Chiarito questo, intendo dire che non vado oltre nel "desiderare" una fotografia, lascio libertà totale alla fantasia, a suggestioni di vario tipo: voglio che sia l'ambiente a suggerirmi ogni volta come muovermi, come comporre, come scattare. Ma anche di più. Ecco quindi che le prime due immagini di questo articolo sono "in linea" con uno stile già consolidato, fatto di luce, di tramonti ed albe, di colore. Per le restanti invece, ho voluto lasciar perdere un po' (anzi del
tutto) il sole per passare al lato oscuro del giorno: la notte.

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Piccola chiesetta sul Monte Carega, parzialmente riflessa in una pozza d'abbeveramento completamente ghiacciata (al momento dello scatto mancava ancora la neve ma le basse temperature stavano già preparando il terreno). Nel ghiaccio erano rimaste intrappolate una miriade di bolle d'aria, creando una sorta di costellazione...
Si tratta di una panoramica composta da 5 scatti verticali fatti a 17mm (Canon 17-40 su Canon 5dMkII) e diaframma f/14. Visto il forte contrasto della scena ho utilizzato il bracketing partendo da 1/50 di secondo come tempo base e poi impostando la "forchetta" per uno stop e mezzo in sovra e sotto esposizione. Una volta convertiti i RAW in TIFF il solito PTGui si è prodigato nel mettere insieme tutto quanto creando un'unica immagine.
Il punto di scatto si trova qui: 45.710350, 11.139962 (clicca per andare in Google Maps)

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La scelta della composizione per questa immagine è stata un po' forzata: nel punto dello scatto è presente un accumulo di terra e pietre, che permette di stare un po' più alti rispetto al terreno, e volevo sfruttare questa posizione per apprezzare meglio la luce radente del primo sole che colora l'erba.
Ho scelto di fare una panoramica composta da 5 scatti verticali a 17mm (Canon 17-40 su Canon 5dMkII) scattando in bracketing in quanto, pur essendo il primo sole e quindi ancora parzialmente velato dalla foschia, il contrasto era già notevole (tempi pari a 1/8 - 1/15 - 1/30 di secondo per il diaframma f/16). Al solito ho usato PTGui per mettere insieme il tutto, una volta convertiti i file RAW in TIFF. In Photoshop ho poi calcalo la mano sulla differenza di temperatura colore fra la zona in ombra della costruzione (raffreddandola) ed il resto della scena (di suo decisamente più calda).
Il punto di scatto si trova qui: 45.641670, 11.096320 (clicca per andare in Google Maps)

Notturni

Il buio della notte, il cielo ricamato di stelle. Il silenzio rotto solo dal vento che carezza l'erba, dal rombo lontano di un aereo diretto chissà dove.
Senza fretta, questa è la chiave dei notturni. Non v'è premura per il Sole che rapido tramonta o per la delicata luce dell'aurora, il tempo si dilata ed al fotografo è lasciata la possibilità di riflettere.
Genere complesso la fotografia sotto la coperta della notte: comporre diventa un'operazione ostica, e richiede diversi scatti di prova per aggiustare la mira (fortunatamente tutte le moderne reflex permettono l'utilizzo di sensibilità ISO molto elevate che - a fronte di una qualità magari segnata dall'eccessivo rumore - permettono pose di pochi secondi anche in situazioni di quasi oscurità).
Anche se aiutati dalla Luna piena, una posa a bassa sensibilità ISO può durare diversi minuti: durante l'inverno questo significa un bel test per il fotografo, che deve essere vestito in modo tale da non esser aggredito dal freddo... difficile seguire liberamente l'ispirazione  se il freddo e la stanchezza sono il primo pensiero! 🙂
Se la scarsità di luce naturale rende complessa la tecnica fotografica, offre però la possibilità di usare luci artificiali, con le quali sottolineare certi particolari della scena o per suggerire una lettura diversa di un soggetto magari già ampiamente visto durante il giorno. Negli scatti seguenti mi sono quindi dedicato alla notte: i notturni.

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Dati di scatto: si tratta dell'unione di due pose, una ad f/4, iso 3200, 20 secondi di posa, 17mm di focale (Canon 17-40 su Canon 5dMkII) per il cielo (che ho poi "raffreddato" come bilanciamento del bianco per rendere dominante il blù -altrimenti decisamente più "caldo" per via dell'inquinamento luminoso- e fare così contrasto con la stele/terreno).
Un secondo scatto da 6 minuti di posa, f/8, iso 400 per esporre la stele ed il terreno illuminati dalla luce del vicino paese di Velo Veronese (Verona). In questo caso, grazie all'inquinamento luminoso molto direzionale (il paese di Velo è posto ai piedi del monte su cui si trova questa stele), non ho trovato necessario utilizzare la toria elettrica per illuminare il soggetto ed il terreno.
Il punto di scatto si trova qui: 45.609347, 11.098647 (clicca per andare in Google Maps)

Sotto terra, dove è sempre notte: ecco l'ambientazione delle tre prossime immagini. Nel realizzare queste fotografie ho scelto la notte, pur essendo in ambienti naturalmente al buio, in quanto l'assenza della luce del giorno, che filtrando dall'esterno illuminerebbe di riflesso le pareti, mi ha permesso di poter gestire interamente l'illuminazione grazie all'uso di una torcia elettrica. Questa tecnica permette un'assoluta libertà nell'interpretare un ambiente:

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Dati di scatto: per realizzare questa immagine ho unito più scatti, per ognuno dei quali ho impostato la macchina in posa BULB e durante la posa ho illuminato le pareti della grotta. Questi scatti li ho poi uniti facilmente in Photoshop sfruttando il metodo di fusione di livello "Lighten": considerando solo i pixel più luminosi rispetto a quelli nei livelli sotto (illuminando in ogni foto una porzione diversa di grotta il resto risulta completamente nero) permette una rapida unione delle immagini. La scelta del diaframma è ricaduta su f/11 in quanto la luce della torcia, diretta sulle pareti da una breve distanza, permetteva un'ottima illuminazione (e quindi libertà di scelta del diaframma) ed una sensibilità pari ad iso400 (per velocizzare un poco il "light painting" delle pareti – ovvero la velocità con cui il raggio della torcia poteva essere fatto scorrere sulla roccia).
Il punto di scatto si trova qui: 45.608821, 11.118217 (clicca per andare in Google Maps e vedere il punto dove inizia il sentiero che rapidamente porta a questa grotta)

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Per realizzare questo scatto ho usato la stessa tecnica descritta per la precedente foto: bloccando la macchina in una lunga posa BULB,  ed illuminando con la torcia elettrica da appena dietro la curva del cunicolo.
Il punto di scatto si trova qui: 45.608821, 11.118217 (clicca per andare in Google Maps e vedere il punto dove inizia il sentiero che rapidamente porta a questa grotta)

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La location è il Covolo di Camposilvano (Velo Veronese - Verona): un'enorme cavità carsica parzialmente crollata (originariamente era pari a 250.000 - e oltre - metri cubi), di cui rimane una grande caverna residuale.
Ho scelto di fotografare l'ingresso da dentro la caverna, con la roccia a fare da cornice al cielo illuminato dalla Luna: focale 17mm (Canon 17-40 su Canon 5dMkII), f/11, iso 400. La luna piena, che di lì a poco sarebbe entrata nel campo visivo, ha provveduto ad illuminare il cielo velato, mentre per le pareti di roccia e l'esterno ho utilizzato una torcia elettrica. Per il cielo è stato sufficiente un tempo di posa pari a 5 minuti, mentre per le parti illuminate con la torcia ho scattato una serie di immagini illuminando di volta in volta parti diverse.
Il punto di scatto si trova qui: 45.626554, 11.092897 (clicca per andare in Google Maps)

Di nuovo all'aperto, di nuovo con lo sguardo in su a guardar le stelle.
Voglio usare la prossima immagine per approfondire quanto ho accennato precedentemente, ovvero come procedo nel creare un notturno. Il primo passo è naturalmente comporre l'immagine: aiutandomi con una torcia elettrica, illumino gli estremi degli elementi della scena che voglio siano parte delle composizione e con il LiveView attivo regolo la messa a fuoco manualmente. Fatto questo verifico che la reflex non penda, aiutandomi con una livella a bolla fissata alla slitta flash; imposto quindi una sensibilità iso molto elevata, ad esempio 6400, e realizzo uno scatto a diaframma completamente aperto con pochi secondi di posa. L'immagine risultante, pur se inutilizzabile come qualità, mi permette di modificare la composizione senza perdere troppo tempo!
A questo punto inizio a realizzare gli scatti che userò poi per creare l'immagine definitiva, che si può vedere qui di seguito:

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Il soggetto è un "classico" della Lessinia: una stalla (in questo caso) realizzata secoli fa ed ancora in uso! L'ho fotografata con la Luna già bella presente nel cielo, e quindi una situazione sfavorevole per le stelle (fra inquinamento luminoso e foschia illuminata dalla Luna è un po' dura ottenere le stelle ben visibili) ma favorevole per tentare un modo di fotografare "alternativo" per qualcosa di stravisto...
Il punto di scatto si trova qui: 45.669312, 11.063177 (clicca per andare in Google Maps)

Di seguito riassumo gli scatti che ho fatto per questa foto (tutti alla focale di 17mm  - Canon 17-40 su Canon 5dMkII):

  • il primo è uno scatto da 8 minuti di posa (con diaframma f/8 ed iso400 - posa B), con la scena illuminata solo dalla luce della Luna (da cui il tempo così lungo).
    Per calcolare l'esatto tempo di posa, parto da uno scatto ad ISO molto elevati, con diaframma completamente aperto, in modo da restare dentro i 30 secondi di posa. Poi calcolo l'aumento del tempo di esposizione, dato da ogni riduzione degli ISO e da ogni chiusura del diaframma, fino ad arrivare ai valori che desidero per l'immagine "effettiva"  (per fare questo calcolo mi aiuto con un semplice programma caricato su di un iPod Touch - per questo genere di fotografie lo considero parte dell'attrezzatura).
  • seguono quattro immagini ottenute illuminando con la torcia elettrica varie parti della scena (sempre con la macchina ad f/8 ed iso 400 - posa B): con l'illuminazione di taglio si possono sottolineare tutte le irregolarità delle superfici, andando a rendere visibili texture decisamente più interessanti.
    Le prime due foto di queste quattro sono estremamente simili, ma nella prima ho esagerato con la torcia elettrica andando a bruciare lo spigolo, così ho realizzato una seconda foto insistendo meno con la luce. Si tratta a tutti gli effetti di "dipinere con la luce", con una torcia elettrica a mo' di pennello.
  • l'ultimo è lo scatto dedicato al cielo, in particolare alle stelle: per avere le stelle visibili come punti e non come scie luminose (si possono percepire nella prima immagine da 8 minuti) è necessario utilizzare un tempo di posa il più possibile rapido: con una focale di 17mm (su pieno formato 35mm) ci si deve fermare intorno ai 20 secondi, ed in generale più la focale è lunga più corto deve essere il tempo di posa.

Una volta realizzate le immagini sono passato alla "camera chiara", dove ho potuto unire facilmente le foto sfruttando il metodo di fusione dei livelli di Photoshop denominato "Lighten" (Schiarisci): agisce rendendo visibili solo i punti del livello che sono più luminosi rispetto i punti del livello sottostante, è possibile vederlo in azione nell'esempio di seguito:

Una volta unite tutte le immagini come indicato sopra, per ognuna sono andato a modificare  la temperatura colore, contrasto, luminosità, livelli e curve (ovvero gli interventi "standard" nel flusso di lavoro legato allo sviluppo di una foto partendo dalla prima conversione RAW ->TIFF - conversione che caratterizza molto le singole fotografie in quanto già in questa fase agisco su temperatura-luci-ombre-contrasto generale) per ottenere un risultato complessivo che trovavo essere gradevole.
Sembra un procedimento complesso realizzare i notturni in questo modo, ma una volta prese le misure si tratta di operazioni assolutamente alla portata di tutti. Inoltre, rispetto ai momenti tradizionalmete eletti come l'alba ed il tramonto, è decisamente più facile riuscire a rubare agli impegni quotidiani qualche ora dopo cena da dedicare alla fotografia! 😉

Un ultimo notturno...

Confesso di non aver mai fotografato la città di Verona, con "attenzione" intendo. Ho voluto quindi realizzare un'immagine, una panoramica, che suggerisse un'atmosfera un po' diversa dal consueto: volevo una visione dorata, un poco sognante, di questa bellissima città, e con questa fotografia concludo l'articolo:

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Dati di scatto: panoramica composta da 4 scatti verticali alla focale di 33mm (Canon 17-40 su Canon 5dMkII), diaframma f/11, bracketing con tempi pari a 2 sec., 6 sec. e 20 sec. ad iso 400. Tutte le immagini le ho poi fatte unire al buon PTGui che ha prodotto, come immagine "fusione" del bracketing, grosso modo già la panoramica definitiva. In Photoshop ho virato il colore rossiccio delle luci verso un giallo più deciso (per suggerire un aspetto maggiormente "dorato") e contrastato maggiormente il cielo (altrimenti un po' troppo "morbido" per via della foschia).
Il punto di scatto si trova qui: 45.447629, 11.003050 (clicca per andare in Google Maps)

Alla prossima!
-Sig-

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Commenti all'articolo:
7 dicembre 2011 - Sergio Codogno
Hai voluto farci un bel regalo di Natale con queste tue ultime foto (qualcuna già vista in anteprima per intercessione di Roberto..) Sempre top e sempre amore per la tua terra. Ti faccio i miei migliori auguri per tutta la tua attività fotografica (così ne fruiamo anche noi) e personali.
7 dicembre 2011 - sigfridocorradi
Grazie mille!! :
5 febbraio 2012 - PsiModuloQuadro
Complimenti..sai regalare delle emozioni particolari. Gli HDR sono sembre equilibrati e ben trattati...tutto da imparare! Complimenti PsiModuloQuadro
1 settembre 2014 - Maurizio
Foto bellissime, Complimenti. Mi piacerebbe scriverci un racconto. Amo scrivere!